Santo martire PLATONE

 

 

Santo Platone viveva ad Ancira in Galatea, sotto il regno dell'imperatore Massimiliano (285-305) ed era il fratello del S. martire Antico (+ 16 Luglio).

Siccome confessò pubblicamente la sua fede in Cristo e incoraggiò i cristiani a tener duro durante la persecuzione, fu arrestato dai
soldati dell'imperatore e condotto dal governatore Agrippino.

Irremovibile nella sua convinzione, malgrado la sua giovane età, fu in un primo tempo percosso da dodici soldati, poi disteso su di un letto di bronzo scottante ed ebbe la carne lacerata e ustionata da ogni sorta di tortura.

Davanti allo spettacolo delle sue sofferenze, un gran numero di pagani abbracciò la fede.
Il santo martire elevò verso Dio la sua preghiera nel bel mezzo dei tormenti e le Potenze angeliche risposero: , di modo che
tutti gli spettatori udirono questa testimonianza dell'esistenza della Chiesa del Cielo durante i combattimenti del S. atleta di Cristo.

Alle vane proposte del tiranno, Platone rispose: "morire per Lui mi è di guadagno".
Dopo altri supplizi fu decapitato e partì a raggiungere l'assemblea dei Santi.

Apolitichio: